PdM – Piano di miglioramento

PdM - Piano di miglioramento a.s. 2022/23

Descrizione

Il DPR 80/2013 e la Direttiva 11/2014 si occupano della valutazione finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti.  Il DPR 80/2013, nell’art. 6, evidenzia la stretta connessione tra autonomia, valutazione e miglioramento, al fine di individuare gli aspetti positivi da mantenere e consolidare e gli elementi di criticità in relazione ai quali, invece, realizzare efficaci azioni di miglioramento. All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si configura come un percorso mirato attraverso le seguenti fasi: AUTOVALUTAZIONE, VALUTAZIONE ESTERNA, PIANO DI MIGLIORAMENTO, RENDICONTAZIONE SOCIALE.

IL DPR 80/2013 ha introdotto quali strumenti il RAV e il PdM. Mentre il RAV è, per così dire, una fotografia dell’istituto tesa ad individuare punti di forza e di debolezza della scuola, il PDM è lo strumento mediante il quale ciascuna scuola progetta e governa i processi di miglioramento degli esiti, intervenendo su di essi in un’ottica di dinamicità.

Il RAV diventa centrale e determinante per la successiva elaborazione del PTOF, nel quale definire, attraverso l’elaborazione del PdM, gli obiettivi di processo adeguati ai fini del miglioramento e del raggiungimento dei traguardi verso i quali l’istituzione scolastica intende proiettarsi.

Le relazioni tra il RAV e il Piano di Miglioramento si possono cogliere nel modo più agevole, se si considera la transazione lessicale che intercorre tra uno strumento e l’altro: nel RAV si parte dagli ESITI INSODDISFACENTI, si individuano le CRITICITA’, all’interno delle quali si selezionano le PRIORITA’ che rappresentano le scelte strategiche.

Queste ultime nel passaggio al PdM diventano TRAGUARDI, cioè obiettivi di lungo periodo (risultati che la scuola si prefigge di ottenere in un determinato periodo di tempo), che prevedono degli OBIETTIVI DI PROCESSO da conseguire nel breve periodo, articolati in AZIONI che sono attività da realizzare per ottenere obiettivi di processo, per raggiungere un miglioramento degli ESITI.

Lo scopo finale è quello di innescare un ciclo virtuoso che, partendo da esiti insoddisfacenti, dovrebbe realizzare esiti migliorati. Il PdM entra a far parte del PTOF, documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale della scuola ed esplicita la progettazione curricolare, extra curricolare, educativa e organizzativa, così come disposto al comma 14 dell’art. 1 della legge 107/2015.

La responsabilità di gestione del processo di miglioramento è affidata al dirigente scolastico, che si avvale delle indicazioni del Nucleo Interno di Valutazione, costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV. Il DS, in qualità di rappresentante legale e di garante della gestione unitaria della scuola, rimane il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel PdM. In quest’ottica è, comunque, opportuno che l’azione sinergica del dirigente scolastico e del nucleo di valutazione, sia finalizzata a favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica.

Elementi di forza del processo si costruiranno sulla riflessione dell’intera comunità scolastica, attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione.

 

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